Barocco, voce e territorio chiudono la Settimana delle Culture
Alle 18, l’Oratorio di San Lorenzo ospita un concerto dedicato alla musica sacra del Seicento, con esecuzioni tratte dal repertorio di autori come Monteverdi, Frescobaldi e Carissimi. L’ensemble vocale e strumentale impiega strumenti originali o copie filologiche, e si esibisce con partiture ricostruite da fonti d’epoca. L’iniziativa, parte del Festival di Musica Barocca, offre al pubblico un’esperienza d’ascolto immersiva in uno dei più raffinati spazi decorativi della città.
Teatro civile
Narrazione e attivismo in “Cunti e canti d’amuri e libertà”
Alle 20.30 a Palazzo Branciforte, va in scena lo spettacolo “Cunti e canti d’amuri e libertà” con Salvo Piparo e Costanza Licata. L’opera alterna brani musicali e monologhi su tematiche legate ai diritti civili e alla memoria popolare siciliana, utilizzando il dialetto come veicolo narrativo. Le storie sono tratte da testimonianze vere e canti della tradizione orale, in un equilibrio tra affabulazione teatrale e impegno civile.
Fotografia e memoria
Riflessioni sul volto della città tra le immagini di Giuseppe Mazzola
Fino a tarda sera, negli spazi di Arci Porco Rosso, si potrà visitare la mostra fotografica “Agorà Palermo – il diritto a dissentire” di Giuseppe Mazzola. La serie documenta le manifestazioni cittadine tenutesi tra il 2019 e il 2024, con un focus sui movimenti sociali e sulle rivendicazioni per i diritti fondamentali. L’esposizione chiude un percorso visivo sulla partecipazione civica e sulla vitalità culturale della città.
Installazioni notturne
Ultima notte di “Lumen Urbis” tra specchi e proiezioni
Anche l’installazione “Lumen Urbis” di Dario Denso Andriolo, allestita presso Cittacotte, conclude il suo ciclo di proiezioni. Dalle 19 alle 6 del mattino, l’opera offre l’ultimo itinerario visivo tra le architetture immaginate e la luce riflessa di Palermo. Un epilogo suggestivo per la manifestazione, che saluta il pubblico con una visione cangiante della città.