Domenica 18 gennaio 2026 alle ore 18:00, al Palacultura Antonello di Messina, la Filarmonica Laudamo accoglie il pianista Bruno Canino e la violinista Aiman Mussakhajayeva. Il concerto propone un programma cameristico di grande fascino, con sonate di Beethoven, Debussy e Franck.

Il programma del concerto

La serata si aprirà con la Sonata n. 9 in la maggiore op. 47 “A Kreutzer” di Ludwig van Beethoven, celebre per la sua energia e complessità. Seguirà la Sonata n. 3 in sol minore L 148 di Claude Debussy, esempio di modernità raffinata e delicatezza timbrica. In chiusura, la Sonata in la maggiore di César Franck, una delle pagine più amate del repertorio violinistico ottocentesco.

Il profilo di Bruno Canino

Bruno Canino ha alle spalle una lunga carriera come pianista, clavicembalista e compositore. Si è esibito come solista e in formazioni cameristiche, collaborando con interpreti come Cathy Berberian, Severino Gazzelloni, Salvatore Accardo, Viktoria Mullova, Itzhak Perlman e Uto Ughi. Storico il sodalizio pianistico con Antonio Ballista, attivo da settant’anni. Ha insegnato al Conservatorio di Milano, alla Hochschule di Berna, alla Scuola di Musica di Fiesole e alla Escuela Reina Sofia di Madrid. È stato protagonista anche del repertorio contemporaneo, collaborando con Stockhausen, Ligeti, Nono, Boulez e Berio. Tra le sue incisioni figurano le Variazioni Goldberg di Bach e le integrali pianistiche di Casella e Debussy.

Aiman Mussakhajayeva e la scuola di Oistrakh

Violinista kazaka, Aiman Mussakhajayeva si è formata al Conservatorio di Mosca nella tradizione di David Oistrakh. Vincitrice di concorsi internazionali tra cui Paganini a Genova, Čajkovskij a Mosca, Sibelius a Helsinki e Tokyo, si esibisce in recital, come camerista e solista con importanti orchestre. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo di Artista per la Pace dell’Unesco, il Premio Platinum Tarlan e il Premio del Presidente della Repubblica del Kazakistan. Fondatrice e rettrice dell’Università Nazionale delle Arti del Kazakistan, incide per Deutsche Grammophon e suona un violino Stradivari Omobono del 1732.