
“Due dozzine di rose scarlatte” con Toti Mancuso e Totino La Mantia
Dal 3 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026 il Teatro Angelo Musco di Catania propone “Due dozzine di rose scarlatte”, la celebre commedia di Aldo De Benedetti diretta da Giampaolo Romania. Sul palco Toti Mancuso e Totino La Mantia, coppia affiatata che interpreta con eleganza e ritmo i personaggi nati dalla penna di uno dei maggiori autori italiani del Novecento. Lo spettacolo unisce umorismo sofisticato e introspezione sentimentale, restituendo al pubblico il fascino del teatro di parola e di situazione.
Il gioco degli equivoci
Un meccanismo teatrale perfetto tra leggerezza e malinconia
La trama ruota attorno a un curioso equivoco amoroso: un mazzo di rose inviato alla persona sbagliata scatena una serie di malintesi, confessioni e rivelazioni. La commedia, ambientata in una borghesia elegante e ironicamente disincantata, si muove tra la leggerezza del sorriso e la riflessione sulle fragilità dei rapporti di coppia. La regia di Giampaolo Romania privilegia il ritmo e la chiarezza narrativa, accompagnando lo spettatore in un raffinato gioco di scambi e riconciliazioni.
Gli interpreti e lo stile scenico
Una coppia comica dal tocco elegante
Toti Mancuso e Totino La Mantia, interpreti di lunga esperienza nella commedia brillante, offrono una prova basata su tempi precisi e naturalezza espressiva. Il loro dialogo scenico restituisce la dimensione ironica e insieme tenera del testo, che alterna comicità e malinconia con equilibrio. Scene e costumi evocano un’atmosfera d’epoca, senza rinunciare a un linguaggio visivo moderno e dinamico.
Il fascino della commedia all’italiana
De Benedetti e la leggerezza intelligente del teatro
Scritto nel 1936, Due dozzine di rose scarlatte rappresenta uno dei vertici della commedia sentimentale italiana, capace di fondere eleganza verbale e introspezione psicologica. Nella versione diretta da Romania, il testo rivive come un piccolo classico della scena, espressione di un teatro che osserva con finezza le emozioni umane, tra disincanto e speranza.

