Lo spettacolo Elisabetta e Limone di Juan Rodolfo Wilcock sarà presentato alla Sala Laudamo di Messina l’11 e il 12 dicembre 2025. La regia è firmata da Tino Caspanello, con in scena Cinzia Muscolino e Stefano Cutrupi. Il testo nasce da un interrogativo poetico sul potere del linguaggio e sulla condizione umana, descritta attraverso due personaggi segnati da isolamento e fragilità.

L’universo poetico di Wilcock

La drammaturgia si apre con una riflessione sulla natura delle parole, capaci di generare vita ma anche di condannare. In questo orizzonte si collocano Elisabetta e Limone, figure che incarnano due solitudini diverse: lei rinchiusa nella propria casa, circondata da oggetti e presenze effimere; lui evaso da una prigione che lo ha segregato per un sogno mal interpretato.

L’incontro come trasformazione

Il loro incontro, inizialmente segnato da paura e diffidenza, si evolve in un percorso che passa dall’odio alla rassegnazione, fino alla curiosità e all’accettazione reciproca. Il linguaggio, che appare insufficiente e distorto, viene sostituito da un teatro interiore capace di custodire sogni e visioni. La messinscena riflette così sul valore della comunicazione e sulla resistenza poetica di fronte a un mondo percepito come estraneo.

Produzione e allestimento

La scena e i costumi sono curati da Cinzia Muscolino, mentre Mariarita Andronaco firma le luci e l’aiuto regia. Angelo Di Mattia è direttore di produzione. Le repliche sono previste l’11 e il 12 dicembre alle ore 21:0o.