Domenica 8 febbraio 2026 alle ore 18:00, al Palacultura Antonello di Messina, la Filarmonica Laudamo presenta il concerto del Trio Efesto. La formazione inaugura un percorso triennale dedicato alla musica europea del Settecento, con particolare attenzione alla transizione dal Barocco al Classicismo e alla nascita dello “stile galante”.

Il programma del concerto

Il repertorio proposto attraversa alcune tra le figure più rappresentative dell’epoca. In programma la Sonata in sol minore op. 24 n. 5 di François Devienne per fagotto e basso, la Sonata in si bemolle maggiore di Johann Baptist Vanhal per clarinetto e cembalo e la Sonata in la maggiore op. 17 n. 5 di Johann Christian Bach per tastiera. Seguiranno la Sonata in mi bemolle maggiore n. 4 di Jean-Xavier Lefèvre per clarinetto e basso e le Sei sonate Wq 92 di Carl Philipp Emanuel Bach per clarinetto, fagotto e cembalo.

Un approccio filologico

La caratteristica principale del progetto del Trio Efesto è l’uso di copie fedeli di strumenti storici della fine del XVIII secolo. Il clavicembalista Sebastiano Cristaldi suona uno strumento ispirato a un Pascal-Joseph Taskin di metà Settecento. Il clarinettista Angelo Litrico utilizza una copia di un clarinetto viennese a cinque chiavi di Theodor Lotz (circa 1785). Il fagottista Giorgio Mandolesi esegue il programma su una copia di un fagotto costruito da August Grenser a Dresda intorno al 1780.

Musica e strumenti in trasformazione

Il concerto mette in luce non solo l’evoluzione stilistica, ma anche quella organologica. Nel Settecento gli strumenti a fiato vedono l’aggiunta di chiavi che permettono modulazioni più ardite, mentre nelle tastiere si diffonde il fortepiano, destinato a rivoluzionare la storia della musica. Il Trio Efesto offre così una lettura filologica che restituisce al pubblico il suono originario delle opere eseguite, in un itinerario europeo tra tradizione e rinnovamento.