La Stagione Kallipolis 2025/2026 prosegue al Cine Teatro Rex di Giarre (Catania) con “L’avaro” di Molière, in scena venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 dicembre 2025. Gli orari di spettacolo seguono i turni di stagione: venerdì ore 18:00, sabato ore 17:30 e 20:30, domenica ore 17:30.
Protagonista assoluto è Enrico Guarneri, interprete che da anni domina la scena siciliana e nazionale, diretto da Guglielmo Ferro, che firma una regia raffinata, rispettosa della tradizione ma attenta alla contemporaneità.

Arpagone, simbolo dell’avidità universale

Satira, umorismo e ferocia nella commedia di Molière
Scritto nel 1668, “L’avaro” racconta le ossessioni di Arpagone, personaggio divorato dal desiderio di possesso. In nome del denaro sacrifica affetti, amicizie, perfino l’amore dei figli. Molière costruisce un ingranaggio teatrale perfetto in cui l’avidità diventa strumento di potere, e la casa di Arpagone un microcosmo di intrighi, generazioni in conflitto e ipocrisie familiari.
La comicità nasce dal ritmo serrato, dagli equivoci e dai contrasti tra linguaggi e temperamenti, in una satira che smaschera vizi senza tempo.

La regia di Ferro e il carisma di Guarneri

Un grande attore per un personaggio leggendario
Nel ruolo di Arpagone, Enrico Guarneri offre una prova di grande maturità, fondendo umorismo e umanità. Il suo Arpagone non è solo caricatura ma figura reale, schiacciata dal timore della perdita e dalla solitudine.
La regia di Guglielmo Ferro dosa tradizione e ritmo comico, con scene essenziali, coralità vivace e costumi che evocano il Seicento francese pur con un linguaggio visivo moderno.

L’attualità di una risata amara

L’avaro come specchio dei nostri tempi
“L’avaro” è una delle commedie più amate di Molière perché, dietro la leggerezza, cela una profonda riflessione sul valore del denaro e sull’egoismo umano. La risata diventa così strumento critico, rivelando la fragilità dei rapporti familiari e la disumanità dell’interesse economico.
Con Enrico Guarneri e la regia di Guglielmo Ferro, la scena di Giarre accoglie un classico che continua a parlare al presente.