
“L’uomo, la bestia e la virtù” con Eduardo e Salvo Saitta
Dal 10 gennaio all’1 febbraio 2026, il Teatro Angelo Musco di Catania propone “L’uomo, la bestia e la virtù” di Luigi Pirandello, per la regia di Francesco Bellomo. Sul palco Eduardo Saitta e Salvo Saitta, interpreti di grande esperienza e affiatamento, danno vita a una messinscena che esplora con ritmo e ironia le contraddizioni morali e sociali del celebre testo pirandelliano.
Il gioco teatrale delle maschere umane
Una satira sulla rispettabilità borghese
Scritto nel 1919, L’uomo, la bestia e la virtù è una commedia pungente che svela il lato grottesco della società. Pirandello costruisce una storia di apparenze e ipocrisie, in cui i personaggi oscillano tra virtù ostentate e pulsioni nascoste. La regia di Bellomo mette in risalto il ritmo farsesco e la tensione morale del testo, offrendo una lettura vivace e contemporanea, senza rinunciare alla precisione linguistica e alla forza della parola.
Gli interpreti e l’intesa scenica
La coppia Saitta al servizio del teatro pirandelliano
Nel ruolo di Paolino, uomo apparentemente virtuoso ma dominato dalle proprie debolezze, Eduardo Saitta guida un cast in perfetto equilibrio tra comicità e introspezione. Salvo Saitta affianca il figlio in una performance che conferma la tradizione familiare del teatro comico e di repertorio, fondendo il rigore dell’interpretazione con la spontaneità della scena. Insieme, restituiscono la complessità del teatro pirandelliano con una sensibilità moderna.
Tra morale e comicità
Pirandello e la doppiezza dell’animo umano
Il contrasto tra “l’uomo”, “la bestia” e “la virtù” rappresenta la tensione tra ciò che si mostra e ciò che si è realmente. La produzione del Teatro Musco valorizza questo aspetto con una regia che alterna toni comici e drammatici, mettendo al centro la finzione del vivere civile e la fragilità dell’etica sociale. L’allestimento rinnova così il dialogo fra Pirandello e il pubblico catanese, in un equilibrio perfetto tra tradizione e contemporaneità.

