“Non è vero ma ci credo”: Gino Astorina nella commedia di De Filippo
“Non è vero ma ci credo”, la celebre commedia di Peppino De Filippo, sarà in scena il 2 maggio 2026 al Cine Teatro Garibaldi di Giarre, con turni pomeridiano alle 17:30 e serale alle 20:30, nell’ambito della Stagione Teatrale Kallipolis 2025–2026, diretta da Alfio Zappalà. Lo spettacolo, con Gino Astorina per la regia di Giampaolo Romania, affronta con ironia e intelligenza il tema della superstizione, trasformando la debolezza umana in un ritratto universale di fragilità e comicità.
L’umorismo di De Filippo nella lettura di Romania
Scritta nel 1942, la commedia racconta la storia di Gervasio Savastano, imprenditore napoletano ossessionato dalla malasorte e convinto che ogni evento negativo sia frutto di un destino avverso. Intorno a lui si sviluppa una serie di equivoci, paure e trovate comiche che mostrano la forza corrosiva dell’irrazionalità. La regia di Giampaolo Romaniarestituisce alla pièce il ritmo naturale del teatro di De Filippo, puntando su una comicità di parola e di gesto, fedele al linguaggio originario ma capace di parlare al pubblico contemporaneo.
Gino Astorina tra misura e carisma interpretativo
Nel ruolo del protagonista, Gino Astorina offre una lettura personale e incisiva. Il suo Savastano è un uomo sospeso tra paura e ironia, un moderno Don Chisciotte alle prese con le proprie ossessioni. Astorina alterna registro comico e malinconico con equilibrio, restituendo il lato umano del personaggio senza rinunciare al ritmo della commedia.
Una compagnia dalla comicità corale
Accanto al protagonista, una compagnia di attori della scena siciliana contribuisce a costruire un gioco teatrale corale, dove tempi, sguardi e battute si intrecciano con precisione. La comicità nasce dal dettaglio e dal ritmo collettivo, nel rispetto della tradizione di Peppino De Filippo ma con un’attenzione rinnovata alla contemporaneità. Il risultato è una rappresentazione che restituisce l’attualità di un testo capace di raccontare, con leggerezza e intelligenza, la tensione eterna tra ragione e superstizione.

