
Visus: ritratti e sguardi nel cuore del Teatro Vittorio
Venerdì 9 maggio 2025 alle ore 18:00, presso il primo piano del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, si inaugura la mostra “Visus” dell’artista Giusi Giorgianni, inserita nel progetto espositivo “L’Opera al centro”, curato da Giuseppe La Motta con testo critico di Anna Maimone. L’esposizione sarà visitabile fino al 27 maggio nelle fasce orarie 10.00-12.30 e 16.00-18.40, esclusi il lunedì e la domenica pomeriggio.
Oltre l’apparenza
“Visus” come invito a osservare la profondità del volto umano
Il titolo latino “Visus” rimanda alla vista, ma anche alla figura e all’apparenza. Giorgianni lo assume come chiave interpretativa per proporre una riflessione visiva sulla complessità identitaria. I suoi volti – in prevalenza femminili – si propongono come paesaggi interiori, testimoni silenziosi di emozioni, disillusioni e speranze. La centralità dello sguardo, incorniciato da elementi ricorrenti come turbanti voluminosi, imprime alle tele una forza introspettiva che dialoga con la tradizione del ritratto femminile in pittura.
Riferimenti pittorici e tensione emotiva
Un omaggio alle pittrici del passato per raccontare il presente
Gli echi stilistici di Sofonisba Anguissola e Artemisia Gentileschi attraversano il lavoro di Giorgianni. Le sue figure richiamano la profondità emotiva e narrativa della pittura del Seicento, aggiornandola a un linguaggio contemporaneo che resiste all’estetica del narcisismo digitale. I ritratti non sono idealizzazioni, ma racconti condensati nei lineamenti: ogni volto si fa frammento di una storia più ampia che tocca la memoria, il trauma e la resistenza quotidiana.
Una pittura che interroga
Lo spazio espositivo come luogo di dialogo tra opera e spettatore
Nel testo critico che accompagna la mostra, Anna Maimone sottolinea come “i nostri volti siano un condensato di delusioni e di attese”. Questa affermazione si concretizza in ciascuna tela di Giorgianni, che utilizza il ritratto come strumento per indagare le tensioni tra interiorità e rappresentazione. All’interno del Teatro Vittorio Emanuele, la mostra trasforma lo spazio in una galleria di identità sospese, restituendo dignità a volti che invitano chi guarda a soffermarsi, ascoltare e interpretare.