
262 vestiti appesi: memoria in scena al Metropolitan
Domenica 11 maggio 2025 alle ore 18, al Teatro Metropolitan di Catania, Alessandro Idonea porta in scena “262 vestiti appesi”, spettacolo ispirato alla tragedia mineraria di Marcinelle del 1956. La pièce, già rappresentata in Belgio e in diversi teatri italiani, si fonda su un testo di Maria Elisa Corsaro, tratto dal libro della giornalista Maria Laura Franciosi, “…per un sacco di carbone”, che esplora le vicende degli emigrati italiani nelle miniere belghe nel secondo dopoguerra.
La tragedia di Marcinelle
L’8 agosto 1956 morirono 262 minatori, 136 erano italiani
La narrazione prende le mosse dal disastro del Bois du Cazier a Marcinelle, dove 262 minatori persero la vita in un’esplosione: molti erano abruzzesi e siciliani partiti per il Belgio in cerca di condizioni migliori. Gli abiti rimasti appesi negli spogliatoi della miniera, simbolo della loro assenza definitiva, diventano il punto di partenza per un racconto che unisce cronaca storica, memoria e teatro. L’evento è stato oggetto di attenzione istituzionale: nel 2013 ricevette l’apprezzamento della Presidente della Camera Laura Boldrini, e nel 2018 fu citato al Senato dalla Senatrice Laura Garavini durante una discussione sulla sicurezza sul lavoro.
Uno sguardo plurilingue e polifonico
Lingue, toni e registri per raccontare l’emigrazione
In scena con Alessandro Idonea, anche Manuela Ventura, Luigi Nicotra e Luciano Fioretto. Il testo alterna italiano, siciliano e francese maccheronico per restituire la realtà linguistica dei protagonisti dell’emigrazione mineraria. La regia dello stesso Idonea guida una narrazione che oscilla tra registri comici e drammatici, evitando volutamente il tono tragico. Le musiche sono firmate da Mario Incudine, i costumi da Antonio Zagame, i movimenti coreografici da Donatella Capraro.
Memoria e attualità
Lavoro, sicurezza ed emigrazione nel teatro civile
Lo spettacolo chiude la stagione “Una Stagione a 4 Stelle – Gilberto Idonea”, diretta da Alessandro Idonea e dedicata al padre, figura centrale del teatro catanese. Il contenuto dell’opera, riproposta a pochi giorni dalla Festa dei lavoratori, conserva una forte attualità: affronta temi come l’emigrazione, l’emancipazione sociale, la condizione femminile e la sicurezza sul lavoro. “262 vestiti appesi” si configura così come un esempio di teatro civile volto a riflettere, attraverso la memoria, sulle questioni del presente.