Rancatore e Castoro in “Opera in concerto” al Teatro Massimo
Martedì 24 giugno 2025 alle ore 21:00, la Sala Grande del Teatro Massimo ospita Opera in concerto, primo dei tre appuntamenti estivi dedicati al canto lirico, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità. L’evento, affidato alla direzione di Alberto Maniaci, propone un repertorio che attraversa il cuore del melodramma italiano, da Bellini a Verdi, passando per Rossini e Donizetti.
Protagonisti sul palco
Desirée Rancatore e Francesco Castoro interpretano il repertorio romantico
Sul palco due interpreti legati alla Sicilia: il soprano Desirée Rancatore, già apprezzata al Teatro Massimo nell’Elisir d’amore, e il tenore Francesco Castoro, giovane voce emergente. Insieme all’Orchestra del Teatro, i due solisti daranno vita a una selezione di arie e duetti che mettono in risalto le sfumature del belcanto e la ricchezza vocale del repertorio ottocentesco.
Un programma che guarda all’estero
Il concerto in replica ad Hanoi per la tournée d’autunno
Il programma della serata sarà riproposto nell’ambito della prima tournée dell’Orchestra del Teatro Massimo in Vietnam, prevista per l’autunno 2025 presso il Teatro di Hanoi. L’iniziativa nasce da un nuovo accordo di cooperazione culturale tra le due istituzioni, segnando un passo ulteriore nel percorso internazionale della Fondazione.
La direzione di Alberto Maniaci
Un maestro siciliano per un repertorio di tradizione
A guidare l’Orchestra sarà Alberto Maniaci, direttore palermitano attivo in ambito operistico e sinfonico, con esperienze in Italia e all’estero. La sua interpretazione si concentrerà sullo stile vocale del primo Ottocento, con particolare attenzione alla dinamica orchestrale e al legame tra timbro strumentale e linea vocale.
Un omaggio al patrimonio musicale italiano
Il Teatro Massimo celebra la lirica come identità condivisa
Opera in concerto rappresenta il primo capitolo di un percorso che, attraverso tre serate, intende mettere in luce la varietà e la vitalità del canto lirico, in dialogo con le giovani generazioni di interpreti. Questa serata del 24 giugno sottolinea l’impegno della Fondazione per la promozione del melodramma come linguaggio universale, radicato nella storia ma aperto alla contemporaneità.