Lunedì 16 giugno prende il via il segmento “Art and Community” del Marosi Festival, pensato per adultə, bambinə e ragazzə. Dalle 10:30 attività quotidiane di yoga e azioni artistiche tra danza e disegno conducono i partecipanti in un’esplorazione corporea del mare e delle sue profondità. Le pratiche si ispirano a ritualità legate all’apnea, attraversando il vissuto delle antiche pescatrici di perle e rileggendo esperienze contemporanee attraverso frammenti letterari tratti da testi di celebri apneiste italiane. Il laboratorio si propone di attivare una riflessione intergenerazionale sulla relazione tra corpo, respiro e paesaggio marino.

Visioni liquide
Conversazioni “Sponde” sul mare come spazio simbolico e politico

Alle ore 18 presso la Libreria dell’isola si tiene la conversazione “Il mare spazio di …”, primo appuntamento del ciclo Sponde. Il dialogo riunisce la ricercatrice e curatrice Cristina Alga (Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva di Palermo), l’artista Novella Oliana, Valentina Medda e il Collettivo Salmastra (Catania). I temi affrontati spaziano dal mare come confine fluido e sospeso, spazio di apprendimento e memoria, fino a dimensione politica e di trasmissione. L’incontro si inscrive nella cornice tematica del festival, che propone il mare come soggetto vivo e agente di trasformazione, in opposizione alla narrazione di semplice sfondo naturale.

Corpi in azione
Composizione istantanea collettiva in piazza San Vincenzo

Alle 19:30, la piazza San Vincenzo e il suo tetto diventano il fulcro della performance Marosi Instant Dance Making. Questo esperimento di composizione istantanea coinvolge il cast del festival in un’azione collettiva basata su una serie di task creativi. Il gruppo funzionale definisce regole e suggestioni; quello performativo le interpreta e trasforma in scena. L’azione si dispiega come processo aperto, in cui ogni artista contribuisce con il proprio bagaglio espressivo, utilizzando luce, suono, corpo e oggetti. Il risultato è una coreografia fluida che si inserisce nel paesaggio urbano, rievocando pratiche locali come la battitura dei tetti e intrecciando memorie e gesti del quotidiano isolano. Tra i partecipanti anche artistə delle precedenti edizioni, nell’ambito del percorso formativo “Around a process of making”.